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Leggere un manga italiano...

Voi come vi ponete?

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  1. SUPREME BOSS
     
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    Ieri sera (più notte che sera) stavo pensando a questa cosa, e ritengo sia un argomento che potrebbe interessare a tutti, dato che stiamo creando una rivista di manga italiani.

    A tutti voi sarà capitato, immagino, di leggere un manga fatto da un autore italiano, giusto? Io personalmente ho questo problema che mi piacerebbe scomparisse poiché a mio avviso rovina l'esperienza di lettura: ho difficoltà a farmi prendere dalla storia. Mi spiego meglio: sapendo che il manga che sto leggendo è stato fatto da un autore italiano, tendo a guardare più come è stato impostato e disegnato piuttosto che godermi la storia e non pormi quesiti del genere. Sarà per "deformazione professionale", non lo so... dato che anche io disegno manga ovviamente tendo a concentrarmi sui disegni degli altri per vedere cosa hanno fatto e in che modo lo hanno fatto, ma perché questa cosa non mi accade con i manga giapponesi? Quando leggo un manga giapponese mi lascio prendere dalla storia e non penso minimamente ai disegni (lo faccio, ma dopo aver letto il manga) mentre quando leggo un manga italiano penso più ai disegni e all'impostazione che alla storia. Non è che gli autori giapponesi siano più bravi degli italiani, per cui guardo i disegni degli italiani per criticare, al contrario, io credo che il motivo sia il fatto che anche io, essendo un'aspirante mangaka italiana, tendo a guardare i disegni degli autori italiani per vedere quali sono i loro standard, per imitarli forse... non lo so!

    Voi come vi ponete dinanzi a un manga italiano? Io penso che bisognerebbe lasciarsi prendere dalla storia per poi andare a guardare i disegni in un secondo momento, ed è quello che mi voglio sforzare di fare. Voi che ne pensate?
     
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  2. steasd96
     
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    beh effettivamente può capitare che ti soffermi sui disegni, ma credo che sia una cosa tua personale quella di dare più importanza a quelli, XD io personalmente a prescindere di chi è l'autore, leggo l'intera storia con i disegni che l'accompagnano, poi come mio solito fare do una seconda lettura, però è anche vero che agli autori come noi che non hanno mai debuttato cambio la mia modalità di lettura: guardo le pagine nel loro complesso per vedere se riesco a capirne la trama e poi nella seconda lettura leggo i testi, ma questo come dicevi tu lo faccio solo per vedere cos' hanno in più loro di me per vedere dove sbaglio o dove migliorarmi.
     
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  3. SUPREME BOSS
     
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    Si, esatto, anche io credo di non riuscire a godermi la storia per lo stesso motivo, cioè vedere in che modo posso migliorarmi. Però mi dispiace di non riuscire a godermi la storia... l'ideale sarebbe leggere il manga normalmente come farei con qualsiasi altro manga e poi in un secondo momento osservarne l'impostazione e i disegni... solo che è difficile non "cadere" nella tentazione di voler subito giudicare...
     
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  4. Claire
     
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    il principale problema che ho con i manga italiani è che mi distrae il fatto che sono italiani, come succede a te. il problema è che urlano la loro italianità. io non leggo molto online, la maggior parte dei fumetti che leggo è in volumetto e già qui c'è il primo fattore straniante: i manga italiani sono in gran parte in giro per il web e decisamente meno in carta. e poi sono pochi. pochi da trovare e con poche pagine. credo che sia anche un problema il fatto che i capitoli contano poche pagine e quindi è difficile farsi prendere dalla storia così tanto da ritornare a vedere ogni tre giorni se hanno aggiornato. so la difficoltà di fare un fumetto e l'ansia che prende di far vedere tutto e subito, ma un manga medio ha 20 pagine o più per capitolo, uno italiano dopo 10 ha già finito. è difficile appassionare il lettore in dieci pagine.
    inoltre, sinceramente, parlo per me, non ho trovato manga italiani particolarmente geniali o coinvolgenti come storia. in giappone hanno il grande pregio [o difetto] della quantità: qualcosa di straordinario, in mezzo alla massa, c'è sempre. se uno qui vuole sfondare e superare il grande ostacolo del sovraffollamento di fumetti, autoprodotti e non, deve puntare sulla qualità: o è eniale, assolutamente unico, un mix incredibile di oriente ed occidente, altrimenti sembra solo una brutta copia di qualcosa che puoi trovare più facilmente e di maggiore qualità nella fumetteria di fianco a casa. io parlo soprattutto per quelli che puntano a vendere, perchè li entra in gioco anche il fattore prezzo: costano molto di più. se parliamo di roba trovata gratis sul web....beh anche li la qualità spesso latita. c'è gente brava che pubblica qualcosa ogni tanto, ma ovviamente per fare lavori schifosi ci si mette meno tempo, ergo produce di più chi fa roba indecente e misteriosamente a volte, grazie a conoscenze o cose simili, guadagna pure una certa popolarità [e l'esempio di questo è deviantart, ma non solo.]

    mah, io sono un po' sfiduciata lo ammetto, ma credo che il manga italiano debba evolversi in un nuovo modo di fare fumetto, non un semplice impare e fare quello che fanno i giapponesi :(

    tutto ciò per dire che sono andata fuori tema. sono molto critica verso i manga italiani e li leggo proprio con occhio avvelenato, attento ad ogni errore, anche trascurabile. o so che è sbagliato, ma vedo gente che li legge perdonando tutto perchè sono italiani e bisogna sostenerli quindi credo che un po' di critica bilanci anche. per il resto, non li compro perchè non trovo prodotti appassionanti.
     
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  5. SUPREME BOSS
     
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    Le critiche, se costruttive, vanno sempre bene, perciò fai benissimo a leggere i manga italiani pronta ad avere da ridire su tutto. L'importante è che non siano critiche messe giusto per criticare senza motivo, per esempio a me non vanno giù le persone che criticano un manga italiano (che magari è bellissimo fatto da un autore bravissimo) solo perchè "non è un vero manga in quanto non giapponese". Io questa cosa non la sopporto. E' vero, i manga italiani sono nati imitando i giapponesi, per cui potrebbero essere visti solo come una copia di qualcosa già esistente, ma forse era così all'inizio. Ritengo sia passato abbastanza tempo per cui il manga italiano si sia evoluto a tal punto da non rimanere solo una "copia" ma ci mette qualcosa di suo in quanto a storie o temi che i giapponesi non potrebbero mai trattare per via della loro cultura. Qui sta, secondo me, la forza del manga italiano, che è diventato un genere vero e proprio, non una copia. Ovviamente c'è manga italiano e manga italiano, è chiaro che se un autore italiano appassionato di manga decide di crearne uno senza metterci nulla di suo, si ha la "scopiazzatura" che non vale niente. Purtroppo in giro per il web ce ne sono un sacco di esempi del genere, ecco perchè, come dici tu, si tende a guardarli con occhio critico, come accade anche a me. Per quanto riguarda il numero di pagine, hai ragione anche su questo, servono un bel pò di pagine per farsi prendere. Il manga a cui sto lavorando per Mangakugan ha circa 30 pagine per capitolo, proprio per ovviare a questa cosa (e anche perchè capitoli più corti non mi escono, che ci potete fare, sono logorroica! :D)

    Insomma: questo è quello che vorrei: far sì che il manga italiano arrivi ad un nuovo livello, che sia riconosciuto come un genere a sè ed apprezzato anche da tutti i mister "nonègiapponesequindinonmipiace!". So che è difficile, ma Mangakugan nasce anche per questo! :D
     
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  6. steasd96
     
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    finora mi sono limitato a leggere e a non commentare e trovo che le cose che avete detto siano splendide ma non si può decidere a tavolino come applicarle quindi diamoci dentro e facciamo con i fatti i nostri ideali ;)
     
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  7. SUPREME BOSS
     
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    Esatto, facciamoci valere e dimostriamo di cosa siamo capaci! :D Ok, mi sto fomentando da sola...
     
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  8. Claire
     
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    ogni tanto serve darsi al carica!!!
    criticare perchè il vero manga è giapponese è una cosa da cretini e su questo non c'è dubbio. god, ma c'è gente che lo fa? XD
     
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  9. SUPREME BOSS
     
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    ne conosco parecchi...quindi si, purtroppo esiste anche gente del genere.... T_T
     
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  10. Claire
     
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    davvero? beh io non conosco molta gente che bazzica nel giro....non sio quasi niente di "quel mondo" XD anche se da quel che ho visto sono molto chiusi, ovvero vedo che tutti si conoscono e si raccomandano tra loro, o tipo i loro allievi.....è un po' difficile entrare a far parte e capire un po' come funziona. a tanto non è che mi interessi, io non so farli i manga XD
     
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  11. M e l i s s a «
     
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    la community dei manga(ka) italiani è ben salda ed esiste ed io in prima persona ci giostro dentro da qualche tempo e noi ci aiutiamo a viceda per farsi che cresca questa community,m ed è con questa presessa che vorrei itrodurre il discorso. ciò che voglio è che quando si legge un manga italiano.. è vero che ci si fa distratte perchè è un italiano che l'ha prodotto ma sopratutto per il fatto che NON SI è DEI PROFESSIONISTI ed è la differenza principale ogni autore fa le cose di proprie tasche e non è seguito da nessuno ( apprate qualcuno) dunque senza editor che ti dice " no guarda qui la storia non funziona" ovvio che poi magari alcune storie possono essere poco avvincenti, ma l'aspirante cosa ne sa? essendo aspirante si fida delle proprie capacità e via che s'avventura nel proprio percorso
     
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  12. SUPREME BOSS
     
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    Ovviamente un aspirante che non sa nulla non può essere certo criticato, è solo uno che ci prova! Ma il problema è un altro: ci sono vari tipi di aspiranti, quelli umili che si rendono conto che non sono professionisti e fanno manga solo per divertimento e per migliorarsi in continuazione, e poi ci sono gli aspiranti che fanno manga sempre per divertimento e per migliorarsi, ma a differenza di quelli "umili" sono convinti che la loro storia è la più bella del mondo e si arrabbiano se qualcuno gli fa qualche critica (soprattutto se la critica è giusta). Va bene l'autocompiacimento, altrimenti nessuno continuerebbe a fare manga, dopo le prime tavole si deprimerebbe e basta, smetterebbe a vita, ma quando l'autocompiacimento si trasforma in superbia allora no. Non sono dei professionisti, non possono permettersi di credere oro colato tutto ciò che dicono o che disegnano. Ed è contro questa gente in particolare che scatta la critica leggendo un loro manga. Se il manga ci viene posto infatti come "prova" "esercitazione" "fa schifo non piace nemmeno a me" il lettore tende ad essere più comprensivo e a stupirsi magari perchè le premesse lo sottovalutavano (sto parlando dei mangaka "umili"), ma se invece il manga ci viene proposto come "bellissimo" "il manga italiano più bello al mondo" o cose del genere, è chiaro che prima di iniziare a leggere la storia e godersela (magari è davvero il più bello del mondo ma non si fa in tempo a rendersene conto) scatta la critica, perchè si vuole vedere se si tratta realmente del manga più bello del mondo e si inizia a individuare ogni più piccolo errore pur di smentire ciò con cui era stato presentato.

    Io penso che la colpa sia dei lettori che tendono a vedere più errori del dovuto, ma anche di certi "tipi" di mangaka che è come se "invogliassero" il lettore alla critica.
     
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  13. M e l i s s a «
     
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    [QUOTE]
    Io penso che la colpa sia dei lettori che tendono a vedere più errori del dovuto, ma anche di certi "tipi" di mangaka che è come se "invogliassero" il lettore alla critica.[/QUOTE]

    trooooooooooooooooooooppo strano!
     
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  14. SUPREME BOSS
     
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    eh lo so, non è una cosa normale... ma questa è la conclusione a cui sono giunta dopo tanti trip mentali "alla shinji ikari"... ok, mi sa che io penso troppo....
     
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  15. Claire
     
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    soprattutto quando vedi manga molto ben fatti presentati su un blog da un autore semisconosciuto che nessuno caga e poi vedi un manga mediocre e mal fatto che viene pubblicato da qualche piccolo editore e osannato dai fan principalmente per spirito di affinità con l'italiano/a che l'ha creato, affiora un certa irritazione. potrei portarne vari esempi, ma sarebbe veramente sgradevole da parte mia indicarne con precisione. dico solo che se si è principianti, si cerca di fare un buon lavoro, ma dal momento in cui inizi a presentarlo al mondo e a venderlo, diventi automaticamente un professionista, giacchè è la tua professione. quindi la gente si aspetta una qualità più alta. ma comunque, vedo che non sempre la egnte brava diventa famosa e quella mediocre rimane nell'anonimato. è anche una questione di marketing e di conoscenze.
     
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61 replies since 30/8/2011, 09:40   1242 views
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