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Leggere un manga italiano...

Voi come vi ponete?

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  1. steasd96
     
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    quoto, ma aggiungo che c' è anche gente che usa l'editoria italiana come scusa e non si cerca le opportunità adeguate, perché preferisce stare su un blog a postare i suoi lavori .
     
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  2. inuyasha80
     
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    Secondo me dopo una prima lettura spensierata dei manga giapponesi si dovrebbe fare una lettura attenta del manga, soprattutto per quanto riguarda la regia, secondo me è di fondamentale aiuto e può suggerire anche dei miglioramenti.

    Con quelli fatti da italiani dovrebbe essere lo stesso, la prima lettura consiglio sempre che sia spensierata, dopo ci si concentra sulle considerazioni più tecniche.
     
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  3. Claire
     
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    CITAZIONE (steasd96 @ 1/9/2011, 11:38) 
    quoto, ma aggiungo che c' è anche gente che usa l'editoria italiana come scusa e non si cerca le opportunità adeguate, perché preferisce stare su un blog a postare i suoi lavori .

    sai che nn ci avevo mai pensato? però è vero. è sempre più facile fare l'alternativo geniale nel proprio piccolo mondo che uscire fuori e provarci sul serio.


    lo so che son troppo critica ç.ç ma non so cosa farci, di solito non sono così puntigliosa. è solo con sta storia dei manga italiani che divento una spaccapalle assurda, forse è perchè sono un po' invidiosa, chi lo sa!
     
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  4. symcœ›
     
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    a me succede sempre, direi.
    poi devo dire che spesso mi trovo male, perchè se un manga è italiano si riconosce, indipendentemente dai disegni, ma soprattutto dai dialoghi e dal modo di porsi dei personaggi nel contesto e non essendo abituata, quest'abissale differenza si fa notare.
    è come un manga ambientato in italia, creato da un giapponese e uno di un italiano. saranno completamente diversi. ma credo sia questione di tempo, bisogna abituarsi al manga italiano, perchè sono sicura che potrà raggiungere un livello molto alto con questo andazzo, ora ci stiamo aprendo sempre di più alla pubblicazione di essi.
    questo è quello che penso.


    aggiungo: secondo me, in un certo senso non è sbagliato. come potranno i lettori essere invogliati a leggere manga di questo genere, pagando anche? io non lo farei mai, perdindirindina. loro hanno bisogno di questa garanzia, di conoscere di abituarsi al manga italiano anche solo vedendolo su un blog, gratuitamente, così se è un manga che non piace possono sempre lasciarlo da parte; se ci hai speso soldi la cosa non è piacevole.
     
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  5. steasd96
     
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    capisco il tuo punto di vista, ma mettiti dalla parte di chi questo lavoro lo vuole fare seriamente, si trova poi dei datori di lavoro che gli dicono: "no ma se vuoi essere pubblicato lo puoi fare solo gratuitamente" (o addirittura pagando tu stesso), sorvolando sul fatto che c'è chi lo fa, io credo che gli editor a questo punto abbiano anche ragione, tanto se qualcuno vuole leggersi manga italiani basta che va sui blog o che si compra una fanzine ... ammiro chi si mobilità per far leggere ad altri la propria storia, ma mentre lo fai dovresti cercarti le possibilità di pubblicarla seriamente, altrimenti l'editoria italiana non va più avanti. Questa e come la penso io scusate lo sfogo.
     
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  6. SUPREME BOSS
     
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    Anche io sono dell'idea che il manga italiano, per farsi conoscere ed apprezzare, debba essere pubblicato in internet (blog, deviantart e quant'altro) gratuitamente, altrimenti se fosse a pagamento la gente sarebbe meno invogliata a leggerlo. Giustamente se uno deve spendere soldi, li spende per qualcosa che è sicuro che sia fatto bene, quindi compra i manga giapponesi, mai comprerebbe quelli italiani (a meno che non sia davvero incuriosito e motivato dalla cosa). Io personalmente non compro le fanzine, anche se solo a guardarle si intuisce che certe sono fatte davvero bene, ma proprio per questo principio non le compro: non posso essere sicura (per quanto siano ben fatte) della loro qualità effettiva finché non le leggo. Non dico che bisogna scoraggiare l'editoria italiana a pagamento in fatto di manga, giustamente se un autore vuole vedersi ricompensato per il lavoro svolto ha tutto il diritto di farlo, è anche giusto da parte sua. Ma è anche vero che un autore "pseudosconosciuto" che si autopromuove non può nemmeno pretendere di ricavare chissà che cosa, non senza aver dato un'anteprima gratuita del prodotto che sta vendendo. Se poi riesce lo stesso a guadagnare come avrebbe voluto, meglio per lui!

    quindi l'idea finale sarebbe questa: un autore si fa conoscere e "diventa famoso" in web, e poi al può passare ad una pubblicazione "seria" cartacea da parte di un editore, in questo modo non venderebbe fumo, ma le sue opere saranno già riconosciute dai lettori come opere di qualità. Solo in questo modo le leggerebbero e quindi le comprerebbero. Almeno secondo me.
     
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  7. inuyasha80
     
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    Secondo me alcune fanzine autoprodotte sono veramente valide e le ho acquistate con piacere. L'editoria italiana è davvero pessima, tranne rarissimi casi non paga. Io non vedo perché dovrei lavorare, magari a progetti non miei (perché questo è ciò che l'editoria vuole) soprattutto non pagato per poi non avere nulla. Un opera cartacea di max 1000 volumetti prodotti ha una visibilità ridottissima e inoltre non fa neanche curriculum.
    Gli editor che ti fanno lavorare gratis che ragione hanno? Non è che poi, tu lettore, vai alle fiere e il volumetto te lo regalano... loro ci lucrano sul tuo lavoro gratuito. Tutti coloro che vogliono fare fumetto in Italia si devono ribellare a questo sfruttamento semplicemente non accettando. E' ben diverso da una rivista come questa o ai tempi mangaijin, che possiamo considerare come uno spazio comune dove trovare delle storie e farsi conoscere e dove tutti quelli che ci lavorano lo fanno gratuitamente.

    A questo punto capisco benissimo chi si autoproduce e se è bravo e la sua storia mi intriga lo appoggio, infatti quando vado a Lucca una visita all'aria self la faccio sempre. Sono fumetti fatti con passione e almeno se gli va bene ci guadagna, anche se in genere cercano di recuperare le spese.

    Del resto in tutto il mondo spesso i bravi autori sono venuti proprio da autoproduzione e doushinji.
     
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  8. symcœ›
     
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    se non raggiungi la fama gratuitamente, come la puoi raggiungere pubblicando seriamente? non è questione di editor, se sei bravo ce la fai. puoi partire da zero e arrivare alla fama. (beh, forse non proprio data la situazione, ma comunque si è capito il senso, no?)
    non si può pretendere troppo. anche, se da noi l'editoria fosse come quella in giappone, penso che avremmo poche possibilità di essere pubblicati. semplicemente perchè diventare mangaka è faticoso, non è un lavoro di rose e fiori e non tutti possono, non tutti hanno le qualità vere per esserlo. era l'un per cento degli aspiranti a diventare mangaka? se anche ci fosse l'editoria non penso affatto che si verrà facilmente pubblicati, solo perchè si vuole disegnare sul serio.
    per me dovremmo imparare a puntare un po' più in basso, -non nel senso di sperare e fare di meno-. nel senso che non dobbiamo pretendere troppo. una cosa giusta di quello che abbiamo in italia, penso che sia proprio la bandiera manga, il concorso.
    poi, ripeto, i lettori devono abituarsi al manga italiano. penso che loro si trovino nella nostra stessa situazione per quanto riguarda la lettura di esso, quindi bisogna ascoltarli, capirli e soddisfarli. sono i lettori, quelli importanti.
     
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  9. _Yume_
     
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    Premetto che considero questa discussione molto interessante ma oltremodo complessa.
    Intanto: io, quando leggo un fumetto, qualunque sia la sua provenienza, lo STUDIO. E studiare non vuol dire solo guardare i disegni ma anche la struttura delle tavole, la disposizione delle vignette, le inquadrature, l'inchiostrazione, gli effetti, i retini e sì, anche la qualità della storia che sto leggendo. Questo perchè un fumetto, a differenza di un artbook, non è fatto solo di bei disegni ma anche di bei dialoghi, di belle sequenze, di bei metodi utilizzati per esprimere tot atmosfera o sentimento, di belle 'strategie narrative'. Non mi dite che non vi è mai capitato di leggere un manga(giapponese) con dei brutti disegni ma una bellissima storia o viceversa. Questi manga solitamente hanno successo perchè, complessivamente, la loro qualità è comunque buona.
    Poi qui si sfora nelle leggi di mercato secondo le quali non ha successo quello che ha più valore ma, semplicemente, quello che viene 'venduto' meglio(il Giappone è solitamente lontano da questo ragionamento ma, ultimamente, anche il nostro amatissimo paese ha puntato sempre più al guadagno ed alcuni eventi ne sono la prova lampante).

    Comunque, per tornare nel topic, io penso che non sia colpa nostra se siamo nati in Italia e non in Giappone e che, se vogliamo disegnare manga, non c'è nessuna legge che ce lo impedisce. TUTTAVIA ci vuole, com'è già stato detto, umiltà. Non abbiamo la possibilità di fare la gavetta come assistenti di mangaka famosi quindi non possiamo avere basi tecniche abbastanza solide. Ma possiamo migliorarci. L'importante è rendersi conto che non è un gioco: serve impegno, fatica, forza di volontà. La chiave è la SERIETA'. La serietà serve per essere presi sul serio. Personalmente, ho visto tanti fumetti italiani in stile manga: le fanzine stanno spuntando come funghi e anche riviste di concorsi tipo Bandiera Manga o Fattore Manga. Io, sinceramente, le sfoglio come sfoglio un manga giapponese. Ed alcune fanzine sono diventate una vera e propria Bibbia per me, ve lo garantisco! La bandiera Manga invece...meglio che non mi pronunci! Tutto dipende, come ho detto, dalla serietà. Se presenti un lavoro scadente chiamandolo 'manga' mentre di manga ha ben poco, perdi credibilità te e tutto il settore che dici di rappresentare. Tuttavia le fanzine servono proprio per farsi le ossa e la perfezione, ad oggi, non è possibile pretenderla dal manga italiano perchè è tutto troppo prematuro. Io non sono nessuno e, con tutta umiltà, riconosco i limiti che ci sono nel settore dei manga italiani e, soprattutto, in me.

    Ad ogni modo, però, bisogna sempre PUNTARE IN ALTO! Più in alto che si può. Solo così si riesce a migliorare ogni giorno di più. Noi vogliamo disegnare manga, vogliamo che la gente li legga e pensi 'cavolo, sembra giapponese!' ed è questo che dobbiamo volere! Sono fermamente convinta che sia possibile raggiungere qualsiasi risultato con l'impegno. Io ho 20 anni e, a quanto ho capito, quelli di voi che vogliono disegnare manga sono, per la maggior parte, più giovani di me. Allora non vi scoraggiate e cercate di dare ai lettori una tavola migliore dell'altra e conquistate la loro fiducia. Per diventare bravi c'è sempre tempo ma ricordate quello che ho detto, per favore: serietà e umiltà. Con questo non volevo farvi una lezione di chissà cosa ma semplicemente spronarvi. Siamo tutti sulla stessa barca, siamo tutti uniti dallo stesso sogno. Impegniamoci ragazzi, facciamo vedere di che pasta siamo fatti!

    Scusate per il tema quasi interamente off topic vi ringrazio per l'attenzione.
     
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  10. steasd96
     
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    topic colmo di saggezza Yume quoto pienamente
     
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  11. SUPREME BOSS
     
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    Quoto anche io, hai detto esattamente le stesse cose che penso anche io (ma tu sei riuscita ad esprimerti meglio di me! :P)! :D
     
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  12. inuyasha80
     
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    Yume, il tuo intervento è condivisibile in molti aspetti :)
     
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  13. SUPREME BOSS
     
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    Hana, hai ragionissimo, il tuo è un metodo che mi piacerebbe acquisire, anche perchè non voglio rovinarmi l'esperienza di lettura solo perchè tendo a fare la criticona. E' difficile, ma ho intenzione di provare a non pensare ai disegni, ma solo alle emozioni che una storia riesce a trasmettermi. Sto cercando di cambiare, spero di farcela man mano! :D
     
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  14. *Zaraki Kenpachi*
     
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    Il problema della maggior parte dei "manga" italiani è a mio avviso il fatto che gli autori proprio per provare a rendere troppo nipponico il tratto fanno delle storpiature indicibili, ciò è a causa della forzatura della mano, soprattutto capita a chi si impegna a fare un'opera nettamente "manghizzata" e magari viene da un liceo artistico, quello stampo ti si imprime e non lo levi più. Bisognerebbe assecondare la mano, a quel punto quando il disegno diventerà più pulito magari non sembrerà proprio giappo, ma la scorrevolezza del tutto automaticamente farà godere di più la storia =)

    Una cosa che ci stavamo chiedendo a tal proposito... come mai le tavole per la rivista devono essere in stile "occidentale"? Insomma se puntiamo al "manga italiano" non dovrebbero essere in stile orientale? E' vero che la parola manga indica il fumetto in generale (e non solo quello Giapponese come si pensa) ma boh, penso che anche il fatto che i "manga italiani" siano in occidentale faccia inghippare la lettura, il senso di lettura a cui siamo tutti abituati con i cari volumetti/scan a nostro avviso renderebbe tutto più familiare ^^ così sembrano proprio "Fumetti in stile orientale" e stop... Poi è solo un opinione vedete voi, come si suol dire la gente parla ma il capoccia decide XD
     
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  15. M e l i s s a «
     
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    CITAZIONE (*Zaraki Kenpachi* @ 29/9/2011, 20:21) 
    Il problema della maggior parte dei "manga" italiani è a mio avviso il fatto che gli autori proprio per provare a rendere troppo nipponico il tratto fanno delle storpiature indicibili, ciò è a causa della forzatura della mano, soprattutto capita a chi si impegna a fare un'opera nettamente "manghizzata" e magari viene da un liceo artistico, quello stampo ti si imprime e non lo levi più. Bisognerebbe assecondare la mano, a quel punto quando il disegno diventerà più pulito magari non sembrerà proprio giappo, ma la scorrevolezza del tutto automaticamente farà godere di più la storia =)

    Una cosa che ci stavamo chiedendo a tal proposito... come mai le tavole per la rivista devono essere in stile "occidentale"? Insomma se puntiamo al "manga italiano" non dovrebbero essere in stile orientale? E' vero che la parola manga indica il fumetto in generale (e non solo quello Giapponese come si pensa) ma boh, penso che anche il fatto che i "manga italiani" siano in occidentale faccia inghippare la lettura, il senso di lettura a cui siamo tutti abituati con i cari volumetti/scan a nostro avviso renderebbe tutto più familiare ^^ così sembrano proprio "Fumetti in stile orientale" e stop... Poi è solo un opinione vedete voi, come si suol dire la gente parla ma il capoccia decide XD

    Il termine manga in giappone è tutto il fumetto, anche spiderman è manga per loro, solo al di fuori della terra nipponica il termine manga ha assunto un valore indicativo cioè appunto fumetto giapponese.
    ma non capisco cosa intendete con il manghizzare...

    sono d'accordo con voi per il senso di lettura però a me non fa ne caldo ne freddo se si legge i occidentale o orientale dato che sò leggere da tutti e de i versi (sisi faccoi la finta saccente LOOL)


    yume non voglio polemizzare ma perchè dici che sulla bandiera manga non ti pronunci?
     
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61 replies since 30/8/2011, 09:40   1242 views
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